Allenatori - Istruttori - Maestri - International Li Cheng Kuoshu Kung Fu Association






ARTI MARZIALI E QUALIFICHE TECNICHE

Mi prendo la responsabilità di scrivere un pensiero per portare chiarezza sia a chi già fa parte delle arti marziali e di tutte le discipline orientali in generale, sia a chi si sta introducendo ora nel mondo di queste discipline. negli ultimi tempi ho ricevuto la visita di persone che si presentavano per poter avviare dei corsi nella nostra Associazione; alla mia richiesta di mostrarmi le loro credenziali e il loro diploma di insegnamento, improvvisamente si dileguavano nel nulla. La cosa più grave è che queste persone si sono poi riciclate altrove sfruttando la buona fede di altri centri sportivi.  Nelle Arti Marziali c'è generalmente la credenza diffusa che una cintura nera possa insegnare e tenere corsi per bambini e adulti. Ma è proprio così? Cosa dicono le regole federali e le leggi a proposito? E' proprio su questo che vorrei fare chiarezza, dato che in pochi vorrebbero far sapere queste cose.
Prima di tutto è bene chiarire una cosa: la cintura nera non è in nessun modo e in nessun caso abilitata automaticamente all'insegnamento. Molti si approfittano della buona fede di gestori di palestre che credono sia sufficiente indossare una cintura nera per insegnare, improvvisandosi maestri senza avere nessuna delle conoscenze che citerò in seguito. Questo può essere molto pericoloso, soprattutto con i bambini: in caso di infortunio infatti nessuna assicurazione coprirà un danno subito da un atleta mentre era sotto la guida di una semplice cintura nera senza qualifiche tecniche. In questo caso la responsabilità cadrà sull'improvvisato insegnante e sui gestori del centro. Per insegnare servono delle qualifiche tecniche specifiche, ma quali sono e in cosa differiscono queste qualifiche?
Vediamole nell’ordine cercando di chiarire per ognuna quali devono essere le conoscenze richieste da utilizzare nell’insegnamento. E bene chiarire che i gradi e le qualifiche tecniche sono due cose ben distinte. Un praticante può benissimo scegliere di proseguire nei passaggi di Dan e nello studio delle Arti Marziali senza acquisire nessun livello di insegnamento. Le diverse qualifiche tecniche invece prevedono delle conoscenze a carattere generale e specifico.

Il requisito minimo per essere abilitati all'insegnamento è LA QUALIFICA DI ALLENATORE:
Alcune Federazioni permettono già a cintura marrone di sostenere il brevetto di allenatore. Come carattere generale un Allenatore ha nozioni di fisiologia, conoscenza dei principali gruppi muscolari e del lavoro muscolare, teoria dell’allenamento, periodizzazione e standardizzazione dell’allenamento, pronto soccorso e CPR (Rianimazione Cardio-Polmonare), nozioni di Psicologia e Pedagogia con particolare riferimento alla fascia preagonistica; preparazione atletica generale della disciplina. Secondo la legge un allenatore può assumere la direzione tecnica di un corso. Come dice la definizione stessa, l'allenatore può svolgere compiti specifici come la preparazione atletica che può riguardare la fascia preagonistica, gli amatori, e gli atleti in genere.. Nel caso in cui il nuovo allenatore faccia riferimento al proprio maestro, quest’ultimo può, sotto la propria responsabilità, delegarlo a tenere dei corsi all’interno dello stesso dojo, o in altri centri. Quasi sempre all’allenatore è affidata la fascia dei principianti. Questa non è assolutamente una sorta di sottoprodotto, anzi chiarisce fin troppo bene quale ruolo fondamentale e di grande responsabilità debba svolgere un allenatore. Nello stesso dojo, all’allenatore sono affidati compiti riguardanti quasi esclusivamente la preparazione atletica, e potrà avventurarsi nell’insegnamento della parte tecnica solo se autorizzato dal maestro (e comunque sempre con i principianti). Da quel momento lavorerà in autonomia, senza però discostarsi da quelle che sono le dire…

La specializzazione oltre quella dell'allenatore è 
LA QUALIFICA DI ISTRUTTORE: 
Ha le stesse conoscenze della qualifica di un Allenatore. In più ha responsabilità penali e civili, ha frequentato corsi di metodologia d’insegnamento dell'arte Marziale, metodologia dell’allenamento, medicina per arti marziali. L'istruttore può dirsi autonomo; resta inteso che la sua iscrizione alla federazione deve essere sempre attiva e dimostrabile: l'istruttore non può permettersi di commettere errori didattici o impostazioni errate delle lezioni. Un serio istruttore è colui che si rende conto immediatamente dell’impegno che si è assunto e deve cercare non solo di dare sempre il massimo nell’insegnamento, ma tendere continuamente ad una crescita tecnica. Per questo in genere l'istruttore fa ancora capo ad un maestro. L’istruttore inizia a gestire un gruppo e ad avere un ruolo da leader. Riuscirà sicuramente meglio nel suo compito se, oltre alle capacità tecniche, unirà un certo entusiasmo e continua voglia di fare e di apprendere. L’allievo potrebbe chiamarlo "maestro" ma di fatto non lo è. Gli istruttori che si fanno chiamare "maestro" danno prova di 'giocare' già a fare il maestro, una qualifica che è ancora ben lontana. Non c'è niente di male a riconoscere il ruolo che si ha, e per quanto l'istruttore sia una figura di altissimo valore tecnico, deve comunque rendersi conto che può benissimo farsi chiamare "istruttore" dai suoi allievi, che sicuramente apprezzeranno di più un istruttore sincero che un finto maestro.

Dopo diversi anni di pratica è possibile essere candidati a 
LA QUALIFICA DI MAESTRO: 
Mentre è possibile candidarsi spontaneamente al ruolo di allenatore e istruttore, per la qualifica di Maestro ci deve essere l'approvazione del Caposcuola o della Federazione di appartenenza che, valutando i meriti e i pregi del praticante, deciderà quando la pianta è abbastanza matura per poter dare i frutti a tutti. In pratica non si può "scegliere" di diventare Maestro di un'Arte. Il Maestro ha le stesse conoscenze della qualifica di istruttore. In più: progressione didattica dell'Arte Marziale, preparazione tecnica e tattica per l’attività agonistica, metodologia d’insegnamento del combattimento, può fare programmi di allenamento, e deve possedere le qualità per la gestione di lezioni e di stage. Il Maestro può essere responsabile tecnico di più palestre, e può tenere sotto la proprio guida allenatori e istruttori. Ma attenzione! Il ruolo del maestro nelle arti marziali non è come il coach o come il mister di una squadra di calcio. Facendo un esempio pratico: l’allenatore o il mister di una squadra di calcio, o di una squadra di pallavolo, non deve allenarsi quanto i propri atleti per ottenere risultati. Spesso sono sufficienti i suoi trascorsi agonistici, l’esperienza e la tattica di gioco o la conoscenza della metodologia dell’allenamento. Infatti se ormai, per lo scarso allenamento o per il trascorrere degli anni, il coach non riesce più ad allenarsi o a giocare una partita, non ha molta importanza, in quanto il risultato di una competizione è affidato alla forma fisica di chi sta in campo e alle strategie tecniche di chi guida la squadra. Questo nel Kung fu  non può succedere: molti maestri cercano di insegnare dalla loro postazione senza far vedere per primi quello che sono in grado di fare; in questo caso legalmente è tutto a posto, ma dovreste diffidare dai Maestri che non riescono a fare ciò che pretendono di insegnare. 
Un Maestro si allena sempre e comunque! 
Un Maestro può parlare a lungo di una tecnica, di un passaggio di una forma o di uno schema di combattimento, ma se poi non fa vedere l’esecuzione, come fa l’allievo a capire, e a costruirsi almeno inizialmente il modello ideale del movimento? 
Invecchiando il Maestro deve essere in grado di adattare l’allenamento al suo eventuale calo fisico, nella ricerca continua di un miglioramento tecnico. Solo con questo sforzo, continuerà a rappresentare la meta da raggiungere per i suoi allievi, e ognuno lo guarderà come esempio da seguire quando esegue una tecnica o qualsiasi altro movimento. Il maestro deve far capire all’allievo che ha ancora tanta strada da fare per raggiungerlo, ma non deve mai scoraggiarlo. Deve sfruttare la differenza di livello tecnico per motivare e far capire agli allievi che possono continuare a crescere e che lui è un mezzo per poterlo fare. Il Maestro di Arti Marziali è la più alta personalità tecnica. In lui si sommano le abilità tecniche ottenute attraverso gli anni di tirocinio come allenatore e istruttore. Il Maestro di Arti Marziali deve conoscere tutti gli aspetti anche minimamente correlati con l'Arte Marziale. Il Maestro deve possedere speciali caratteristiche didattiche, tecniche e dirigenziali, unite ad una speciale personalità diversa dall'allenatore o dall'istruttore. 
Siate scettici verso Maestri che sfornano allenatori ed istruttori in poco tempo come se fossero venditori di pane. Inoltre un Maestro non interrompe la propria pratica: anche in questo caso diffidate dei Maestri che praticano saltuariamente, assolutamente diffidare dai Maestri che hanno preso questa qualifica solo per meriti sportivi, e quindi senza aver fatto tutto l'iter di studi necessario, e per finire valutate bene fra chi fa il Maestro come secondo o terzo lavoro e chi invece ha dedicato la propria vita allo studio delle arti marziali.

Il Maestro di Arti Marziali 

non allena, non istruisce 

ma impartisce LEZIONI.

Insomma nel mondo delle discipline marziali e orientali in genere, si trovano persone che in nome delle Arti Marziali predicano bene, ma in realtà hanno l'obiettivo di giocare a fare i leader o imbrogliare. Quando un principiante si inoltra nell'onorevole mondo delle Arti Marziali lo fa con la coscienza pulita e l'animo sincero: gli allievi, adulti o bambini, devono ricevere il massimo rispetto da chi divulga le arti marziali. Il rapporto Allievo/Maestro è qualcosa che si perde negli anni della tradizione delle Arti Marziali, valutate bene a chi vi rivolgete o a chi affidate i vostri figli perché dovete essere consapevoli che a nessun vero Maestro verrebbe mai in mente di infangare questo nobile sentimento.

Il Presidente.

Maestro Lucien Gatti (cintura nera 5°Duan)
inizio pratica 1991 con 師公 Shī Gōng (SI KUNG): Cosimo Gesmundo.
il m° Lucien esperto di Kung Fu Tradizionale, appassionato di tutti i stili interni, e di tutte le forme con  armi
A.S.D. T.C.M.A.K.L.E.-Atina(Fr)

l' Istruttore e presidente Mirko Gatti della "T.C.M.A.K.L.E. "asd e l'assistente istruttore Adriano Paolillo

La Scuola Francese Hei Long Pai - si riconoscono i nostri referenti Charles Roube, Guillaume Marre, Patrick Fagegaltier, Yannick Bounhol, Waldo Stephens, Audrey Magner, 













Marzo 2016 - Rodez  (Francia del sud)



Ass.Istr. Massimiliano Di Folco



Istr. Marco Castellucci



Asp. Istr.Andrea Moscone


Asp.Ist. Emanuele Caira



Asp.Istr. Roberto Rea








Nessun commento:

Posta un commento

Licenza Creative Commons
International Association Traditional Asian Martial Arts di International Li Cheng Kuoshu Kung Fu Association è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://iatama.blogspot.com.